
Banksy a New York
New York è una delle città che ha visto passare molte opere di Banksy, nel suo tipico stile provocatorio. Molte di queste sono scomparse, ma ne potete trovare ancora qualcuna (finché resiste!).
Nell’ottobre del 2013 il misterioso artista ha addirittura lanciato una specie di caccia al tesoro, dal titolo “Better In Than Out”. Banksy faceva comparire una nuova opera ogni giorno, da scovare in giro per le strade di New York.
Non solo, tempo fa aveva messo in vendita delle sue opere originali in un anonimo banchetto a Central Park, gestito da un vecchietto. Inutile dire che rimase pressoché ignorato, fino a che Banksy non pubblicò le foto sul suo profilo Instagram, quando ormai del banchetto non c’era più traccia.
A marzo 2018 Banksy è tornato a New York con un graffito a Coney Island, il gigantesco murales di protesta contro l’imprigionamento di Zehra Dogan, e con uno dei suoi classici topolini, che corre all’interno di un orologio tra la 14th Street e la 6th Avenue.
Purtroppo, come molte altre opere di Banksy, si tratta di qualcosa di completamente instabile, spesso realizzate su edifici destinati alla demolizione, che potrebbe sparire da un giorno all’altro.
Tra i graffiti più famosi di Banksy a New York che dovreste trovare ancora c’è l’Hammer boy (Upper West Side, tra la 79esima e Broadway) e il Tagging Robot a Coney Island.
Per gli appassionati è stato prodotto anche un film documentario “Banksy does New York“, che racconta un po’ la storia di questo artista misterioso e soprattutto la curiosa iniziativa dell’ottobre 2013.

